Sistemi di allarme e antintrusione

Prima di scegliere il sistema si sicurezza più adatto alle nostre esigenze facciamo delle considerazioni di carattere generale. I sistemi di sicurezza si suddividono in due macro categorie:

  • sistemi passivi quali ad esempio porte blindate, inferriate, serrature antintrusione;
  • sistemi attivi tra cui impianti di allarme, rilevatori, telecamere, ecc..

Spesso vengono utilizzati entrambi in abbinamento.

La prima funzione dei dispositivi di sicurezza è quella di dissuadere il malintenzionato perché il solo tentativo di furto provoca già danni. Nel mercato si trovano sirene, telecamere e rilevatori finti, perfette imitazioni di apparecchi funzionanti, che vengono venduti ed installati con l’unica funzione di dissuadere il malvivente.

Pertanto la prima cosa da afre è rendere visibile dall’esterno che la casa dispone di sistemi di allarme, meglio prevenire.

Andando nello specifico iniziamo ad analizzare i pro e i contro delle varie soluzioni.

Sistemi passivi

Tra i sistemi passivi al primo posto troviamo la porta di ingresso che rappresenta il primo ostacolo fisico che il ladro dovrà superare. Gli elementi essenziali che la porta deve possedere per potersi definire di sicurezza sono la presenza di un telaio in metallo saldamente ancorato alla muratura, lamiera interna con barre di rinforzo, serratura anti perforazione, chiusura con 4 o 5 rostri.

E’ bene che la porta sia dotata di uno spioncino o limitatore di apertura per controllare verso l’esterno prima di aprire la porta.

La cosa a cui prestare maggiore attenzione è l’ancoraggio del telaio della porta blindata alla muratura. Un ancoraggio non saldo rende, escludendo l’effetto dissuasivo, una blindata facilmente violabile con una semplice leva.

La porta blindata deve essere certificata con una classe antieffrazione ( normativa ENV1627).

La certificazione garantisce che il prodotto ha superato una serie di simulazioni di scasso e ne garantisce la resistenza.

Ecco di seguito la classificazione delle porte blindate.

Classe 1 – resiste a uno scassinatore che utilizza soltanto la forza fisica;
Classe 2 – resiste a uno scassinatore occasionale che utilizza attrezzi semplici per tentare di forzare la porta, come cacciaviti, tenaglie, ecc.;
Classe 3 – resiste a uno scassinatore che tenta di forzare la porta anche con cacciaviti e piede di porco;
Classe 4 – resiste a uno scassinatore esperto, che usa anche seghe, martelli, accette, scalpelli e trapani a batteria.

Quelle consigliate per porte blindate in condominio sono le classi 2 e3, mentre per villette e bene utilizzare le classi 3 e 4.

Rientrano tra i sistemi passivi le inferriate alle finestre, le tapparelle antintrusione, persiane e scuri rinforzati. Uno degli errori più banali che mi è capitato di notare è quello dei bulloni di fissaggio a vista non saldati e svitabili dall’esterno. In sostanza con una chiave inglese possono essere rimossi.

Sistemi attivi

Tra i sistemi attivi c’è l’imbarazzo della scelta, rilevatori perimetrali, ad infrarossi, di movimento, magnetici, ecc.. Tutti hanno comunque la funzione di rilevare l’intrusione o il tentativo di intrusione ed azionare un dispositivo per compiere un’azione quale, azionare la sirena, la registrazione video, la chiamata telefonica, ecc..

Impianti di allarme

Innanzitutto occorre chiarire che l’installazione del sistema di allarme va fatta da un professionista che possa rilasciare una certificazione valida al fine di ottenere uno sconto sulla polizza antifurto.

I tipi di impianto più ricorrenti sono tre.

  • Cablato con collegamento tra i dispositivi mediante cavo. Da preferire nelle abitazioni di nuova costruzione o in ristrutturazione.
  • Wireless i dispositivi sono collegati tra di loro via radio senza fili. E’ la soluzione indicata per evitare le opere murarie negli immobili esistenti.
  • Misto si può integrare il sistema cablato con nuove funzionalità utilizzando dispositivi wireless come ad esempio una telecamera esterna, sistema di videosorveglianza e funzioni domotiche.

L’impianto di allarme si compone da un “cuore” che è rappresentato dalla centralina che ha la funzione di trasformare i segnali emessi dai sensori di rilevazioni in comandi di attivazione delle sirene o segnalatori acustici. I sensori che hanno la funzione di rilevare il tentativo di intrusione ed inviano il segnale alla centralina ed infine i segnalatori acustici che vengono attivati dalla centralina. La centralina può essere connessa anche a sistemi di videosorveglianza con registrazione su scheda di memoria, HD o on line utilizzando sistemi cloud, può integrare inoltre un commutatore telefonico inviando una chiamata di allarme ad uno o più numeri prefissati in sequenza.

Sono state prorogate fino al 31/12/2016 le detrazioni del 50% anche per i sistemi intrusione sia attivi che passivi.

Ecco di seguito un elenco degli interventi che rientrano nelle detrazioni del 50% se realizzate entro il 31/12/2016 :

  • apposizione o sostituzione di grate sulle finestre
  • apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini
  • rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie
  • porte blindate o rinforzate
  • apposizione di saracinesche
  • venti antisfondamento
  • installazione di rivelatori di apertura
  • casseforti a muro
  • fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati ( escluso l’onere con l’istituto di vigilanza).

Per fruire della detrazione, come per tutti gli altri interventi di ristrutturazione, è necessario pagare tutte le spese con bonifico bancario o postale parlante, che indichi la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario e il numero di partita Iva della ditta che esegue i lavori. Sul bonifico la banca o le Poste applicheranno una ritenuta a titolo d’acconto dell’8%.

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