Intramontabile parquet: come orientarsi, quale scegliere

Bello, caldo, di tendenza: il parquet dona un’atmosfera accogliente e personale a qualunque ambiente della casa. Ma è anche molto pratico e presenta tantissimi vantaggi: dona un buon isolamento termico, è fonoassorbente e resiste all’usura. In commercio ve ne sono tantissime tipologie. Vediamo come orientarsi.


Il legno rimane uno degli elementi più apprezzati dell’abitare contemporaneo, per le sue doti davvero uniche: da sempre rende più confortevoli gli ambienti, presenta caratteristiche di isolante termico ed acustico, è elastico e resistente. Non sorprende dunque il suo ampio utilizzo anche nei pavimenti delle abitazioni e degli uffici, in ambienti classici come in quelli più moderni.

Come scegliere quello che fa per noi? Per scegliere la soluzione più adatta alle nostre esigenze, teniamo conto dei materiali, dell’ambiente in cui si dovrà inserire, dell’armonia tonale che vogliamo realizzare, e anche dei costi che siamo disposti a sostenere.

A seconda della finitura superficiale, il parquet può essere:

  • grezzo, cioè da levigare in opera;
  • precalibrato, se composto di elementi a incastro;
  • prefinito, se è solo da posare. Fornito in liste di ogni essenza e formato, già levigate e verniciate, il parquet prefinito, a due o tre strati, è una soluzione veloce e a prezzi inferiori rispetto al tradizionale. Ha tempi brevissimi di posa in opera, non ha fasi di levigatura e posatura. Assorbe i movimenti naturali di assestamento del pavimento, garantendone la stabilità. Al momento rappresenta oltre il 90% del mercato dei pavimenti in legno, proprio perché è più resistente, più facile e meno costoso da posare rispetto a quello grezzo, e garantisce un’ampia gamma di finiture, tra le quali gli sbiancati, i decapati e gli anticati.

I materiali del parquet

In commercio vi sono moltissimi tipi di parquet, ma una prima distinzione da fare è quella tra parquet in legno massiccio e parquet in multistrato (a due o tre strati).

Il parquet in legno massiccio

Il parquet in legno massiccio è formato da un unico strato di legno nobile, dotato di uno spessore regolare e di un profilo costante. Può essere grezzo, precalibrato, o prefinito.

Fornito grezzo, da levigare e lucidare dopo la posa, il parquet massello mantiene intatta negli anni la sua bellezza. Il parquet massello o tradizionale ha una composizione in puro legno nobile con spessori che variano da 12 a 22 mm. Le liste, in una vasta gamma di dimensioni e di specie legnose, sono fornite allo stato grezzo, ossia da levigare e lucidare dopo la posa e prima di essere calpestate.

Il parquet in multistrato

Il parquet in multistrato può essere a diversi strati:

  • a due strati, dove vi è uno strato superiore in legno massiccio (non inferiore a 2,5 mm) incollato su un supporto in legno o a base di legno;
  • a tre strati: formato da un supporto centrale in legno o a base di legno, una parte superiore in legno massiccio di almeno 2,5 mm e una inferiore (chiamata anche “strato di bilanciamento”) sempre in legno massiccio, ma che può essere anche di specie diversa.

Tieni presente che lo spessore di legno nobile è fondamentale: non tutti i pavimenti in legno infatti si possono definire parquet:  solo quelli con uno spessore dello strato superiore di almeno 2,5 mm prima della posa.

Anche il parquet in multistrato può essere precalibrato (da posare, carteggiare e trattare in opera) oppure prefinito, solo da posare.

L’essenza di legno

In base all’essenza, la gamma di parquet comprende colori, sfumature e venature che si adattano a ogni contesto abitativo e d’arredamento, in tipologie e formati altamente personalizzabili.

Quando si sceglie il tipo di essenza, è bene sapere che il legno continua a “vivere”: a contatto con la luce si ossida e cambia colore, può diventare più scuro o, se si tratta di teak, più chiaro.

Considera molto bene l’ambiente in cui farai il rivestimento in parquet:

  • se è poco luminoso, ti conviene preferire delle essenze chiare (come il frassino, l’acero e il faggio);
  • se hai il riscaldamento a pavimento, ti suggeriamo un parquet prefinito e le tipologie di legno che risentono meno delle variazioni climatiche (il teak, il rovere o l’iroko), di altezza tra i 10 e 15 mm. Si possono anche scegliere altre tipologie di legno, come il faggio e l’olivo, dalla colorazione molto elegante e di elevata resistenza allo scalpiccio e al tempo, ma bisogna tener conto che sono sempre meno adatte del legno che non subisce variazioni stagionali.
  • Teak, doussiè, iroko, merbau, sono essenze che si prestano bene ad essere utilizzate anche in bagni e cucine, proprio in virtù della loro stabilità.

Per un risultato ottimale, rispetta anche le condizioni di posa, optando per lo stile di posa più adatto all’ambiente, e tieni conto del tipo di trattamento del legno, in modo da aver garantita la maggiore durata nel tempo con la minima manutenzione.

I colori del parquet

La gamma tonale è molto ampia, ed è suddivisa in quattro categorie: legni rossi, legni chiari, legni scuri e legni bruni.

I legni rossi:

  • il merbau, essenza asiatica di colore bruno che con la progressiva esposizione alla luce tende a modificarsi;
  • il doussiè Africa: essenza dorata-rossiccia, che si presta a differenti usi, anche nel caso di pavimenti con riscaldamento a pannelli.

I legni chiari:

  • l’acero americano, un legno di colore beige molto chiaro che presenta un livello di ossidazione molto basso;
  • il faggio, un’essenza tipicamente europea, dalla tonalità rosata, che poco sopporta gli sbalzi di temperatura e quindi è poco adatta a pavimentazioni con riscaldamento a pannelli;
  • il rovere, un legno chiaro che con il trascorrere del tempo assume una tonalità giallo paglierino. considera che il rovere reagisce male all’umidità e alle variazioni di temperatura ed è poco adatto a pavimenti con riscaldamento a pannelli.

I legni scuri:

  • il wengé-Panga, un’essenza africana particolarmente scura, non soggetta a cambiamenti di colore se esposta a raggi solari;
  • il mutenye, un’essenza africana che si presenta in tonalità di colore diverse, dal marrone tendente al giallo sino al grigio tendente al nero. Un legno resistente ma meno adatto al riscaldamento a pannelli radianti.

I legni bruni:

  • l’iroko, un’essenza proveniente dall’Africa. Il suo colore giallo cambia con l’esposizione alla luce ed è un’essenza particolarmente indicata per ambienti umidi, come bagni e cucine;
  • il teak, un’essenza color tabacco di provenienza sia asiatica che africana che, come abbiamo già detto resiste benissimo all’umidità, tanto da essere impiegata anche nel settore nautico;
  • l’afrormosia, un’essenza africana leggermente olivastra, resistente alle escursioni e pertanto ideale anche per pavimenti con riscaldamento a pannelli.

Il parquet laminato

Un discorso a parte merita il parquet laminato, un’alternativa economica e di buona resa al parquet. Si compone di un supporto in fibre e colla, dove una sottile pellicola plastica a stampa digitale riproduce fedelmente le essenze del legno. Le principali tipologie di parquet laminato sono due: il parquet laminato HPL e il parquet laminato DPL.

Il parquet laminato HPL (High Pressure Laminated) è formato da una serie di carte impregnate e compatte mediante pressatura ad alta temperatura. Garantisce elevata compattezza e resistenza a urti e usura.

Il parquet laminato DPL (Direct Pressure Laminated), con lo strato decorativo pressato sul supporto, è più economico e meno resistente. Lo spessore medio è di 7/8 mm. Per la sua composizione, il laminato è resistente all’abrasione, alla luce e al calore, è duraturo e mantiene finitura e colore inalterati. Facile da posare (con posa flottante a incastro), richiede scarsa manutenzione. Indeformabile all’umidità, è adatto a bagni e cucine.

I costi del parquet

Il prezzo giusto per un parquet dipende dalla qualità costruttiva, dal tipo di essenza legnosa usata, dallo spessore di legno nobile presente, dalle dimensioni delle tavole impiegate. Ti suggeriamo di verificare sempre con attenzione la qualità del parquet che vuoi acquistare e per stimare quanto ti verrà a costare il pavimento in parquet, considera queste variabili: l’essenza, il legno nobile, il tipo di supporto, la dimensione delle tavole, la provenienza e la finitura.

  • Le essenze europee, come il rovere e il faggio, costano meno; quelle esotiche, come l’iroko e il doussiè sono più care.
  • Il legno nobile è rappresentato dai millimetri di legno vero. Si parte da un formato base, con legno nobile di 2,5 mm fino ad arrivare a 4 mm e più. Più è nobile il legno, maggiore il costo.
  • Il tipo di supporto: se è in betulla, abete, pioppo e pino è più costoso; se è in HDF e MDF, usati anche per i laminati, è più economico.
  • La dimensione delle tavole: il valore aumenta proporzionalmente all’aumentare del formato.
  • La provenienza: in testa per qualità e prezzi troviamo Italia e Germania; a seguire Polonia e poi Cina e Malesia.
  • La finitura, la sbiancatura, la decapatura, l’anticatura e la spazzolatura sono trattamenti che costano rispetto a un’essenza lasciata naturale, con una semplice verniciatura.

 

 

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