Parquet di bamboo, un prodotto ecologico sempre più richiesto

Il parquet di bamboo è un prodotto che sta rapidamente guadagnando interesse tra architetti, progettisti e costruttori, e rappresenta un’eccellente alternativa al tradizionale parquet in legno, per le sue qualità di resistenza, bellezza ed eco-compatibilità.
Le tipologie di prodotto presenti sul mercato di bamboo sono tre: orizzontale, verticale, strand woven (bambu pressato).
Una volta che la pianta raggiunge i 4/5 anni di vita viene tagliata, decorticata e ripulita dalla corteccia.
Il bamboo verrà quindi sezionato in asticelle, che andranno a comporre la struttura delle versioni orizzontale e verticale, a seconda che vengano assemblate in un verso o nell’altro rispetto al piano d’appoggio.
Per realizzare lo Strand Woven si impiega solamente la parte alta e nobile della pianta, troppo sottile per la fabbricazione dell’orizzontale e del verticale.
Questa porzione di pianta viene pressata e incollata; il materiale è sottoposto a un processo di essiccazione per diverse settimane, al fine di garantire stabilità al prodotto.

Volendo dare una descrizione generale delle varie tipologie, possiamo dire che l’orizzontale ha un tipico nodo del bambù caratteristico ed esotico; il verticale, lasciando intravedere una porzione minore del nodo, rimane più sobrio e dall’aspetto simile a un legno tradizionale.
La venatura dello Strand Woven è del tutto affine al classico parquet in legno a cui siamo abituati.
Cosa c’è di tanto speciale il bamboo a renderlo così interessante come materia prima?
Innanzitutto le sue proprietà meccaniche superiori a quasi tutte le essenze dei parquet tradizionali.

Botanicamente il Bamboo non è un legno ma un’erba e appartiene alla famiglia delle graminacee, ricche di fibre con qualità molto elevate per quanto riguarda la resistenza, pur mantenendo naturalmente una grande flessibilità.

Il parquet in bamboo riesce quindi a contraddistinguersi rispetto ai soliti parquet in legno grazie alla sua superficie estremamente dura, all’elevata resistenza e solidità e a rigonfiamenti e ritiri inferiori al legno tradizionale, essendo rispetto a questo meno igroscopico.

Inoltre, sotto il profilo squisitamente ambientale, è difficile trovare un sostituto del legno che possa competere con il bamboo, dato che, impiegando poco più di tre anni per maturare, si rigenera senza necessità di essere ripiantato.

Cartongesso un materiale duttile adatto a molteplici scopi

L’impiego del cartongesso nelle ristrutturazioni rappresenta una valida soluzione per risolvere problematiche che vanno dalla delimitazione degli spazi interni orizzontali e verticali a elementi di arredo veri e propri. Il cartongesso consente di realizzate partizioni interne, controsoffittature, rivestimenti di pareti esistenti, fino ad elementi di arredo fissi quali librerie, mensole e ripiani.

La facilità con cui il cartongesso viene lavorato, unitamente alla velocità e flessibilità di posa in opera consente di ridurre i tempi di ristrutturazione. La lavorazione a “secco” del cartongesso non necessità dei lunghi tempi di asciugatura dell’intonaco tradizionale e consente di essere tinteggiato già dopo pochi giorni.
Le lastre prodotte e commercializzate in Italia misurano in altezza, 2 metri o 3 metri mentre la larghezza è sempre di 1,2 metri. Lo spessore generalmente di 1,2.
Le origini delle lastre di gesso sono antiche ma la vera prima lastra in cartongesso è stata prodotta e commercializzata negli Stati Uniti all’inizio del 1900. In Italia il cartongesso si è diffuso a partire dagli anni ottanta. Con gli anni novanta il cartongesso (che inizialmente riscontrava una certa diffidenza) è stato definitivamente “sdoganato”.
il cartongesso viene prodotto industrialmente assemblando due lastre di cartone con all’interno gesso impastato con speciali additivi per conferire rigidità alla lastra.
Esistono varie tipologia di lastre in cartongesso:
– Cartongesso standard: è adatto a tutti gli usi che non richiedono specifiche caratteristiche, si tratta della classica lastra di cartongesso per uso comune di colore bianco tendente al grigio, generalmente commercializzata nel formato di cm 120 per cm 200 di altezza.
– Cartongesso ignifugo: di colore rosso chiaro, viene utilizzato per realizzare strutture che richiedono una specifica resistenza al fuoco.
– Cartongesso termoisolante: si tratta di una classica lastra di cartongesso dove in un lato viene applicato un pannello (per l’intera lastra) di polistirolo o polistirene in diversi spessori.
– Cartongesso idrorepellente: di colore verde, si tratta di lastre in cartongesso a basso assorbimento d’acqua; vengono utilizzate gli ambienti dove c’è un’alta concentrazione di umidità come cucine, lavanderie e bagni.
– Cartongesso per isolamento acustico: generalmente di colore grigio chiaro, sono lastre di cartongesso con all’interno delle speciali resine per migliorare l’abbattimento acustico.
– Cartongesso rinforzato: sono delle speciali lastre di cartongesso rinforzate con di fibre di vetro o legno utilizzate per resistere meglio ai carichi quali ad esempio i pensili delle cucine.
– Cartongesso Flessibile: si tratta di lastre di cartongesso di spessore ridotto appositamente studiate per realizzare strutture curve.
– Cartongesso per esterno: si tratta di lastre realizzate con cemento alleggerito e vengono utilizzate per realizzare opere in esterno.
Si possono reperire sul mercato innumerevoli lastre ad uso speciale appositamente studiate per esigenze tecniche particolari.
La posa in opera
Per creare strutture quali abbassamenti, tramezzi, ed elementi di arredo fissi, il cartongesso viene montato su una struttura metallica portante, formata principalmente da guide e montanti in acciaio zincato, fissate a muro o pavimenti mediante tasselli. Le lastre vengono successivamente fissate alla struttura con apposite vite autofilettanti. I giunti vengono trattati, applicando garze in fibra di vetro o carta, e stucco. Per applicazioni dirette a muro senza struttura metallica, si possono utilizzare delle speciali malte a base di colla.
Il costo
Il cartongesso è un materiale economico, le lastre standard costano pochi euro al mq, mentre quelle per usi speciali sono sensibilmente più care. L’aspetto che incide significativamente nei costi è rappresentato dalla manodopera e dalla soluzione tecnica adottata.
Realizzare un tramezzo di separazione tra due ambienti applicando una doppia lastra di cartongesso su entrambi i lati con interposto una pannello di materiale fonoisolante ha un costo quasi doppio rispetto al tramezzo realizzato con una singola lastra; ma anche il risultato sarà ben diverso in termini prestazionali. Adottando soluzioni tecnicamente valide i costi non differiscono di molto dai sistemi tradizionali, ma i tempi di realizzazione si riducono sensibilmente e la flessibilità del materiale consente agli architetti più arditi di sbizzarrirsi creando ambienti personalizzati.